mercoledì 14 marzo 2007

Gli esercizi spirituali a Frascati (2)



Il tema centrale del terzo giorno di ritiro dei fratelli della Curia generalizia, condotto da fra Ubaldo Terrinoni, ofmcap., è stato: LA VITA DI POVERA’. Nella meditazione mattutina il Predicatore ha dato una rapida panoramica biblica della povertà. Quando Dio vuole ottenere cose grandi dal suo popolo lo conduce nel deserto, lo educa, gli fa percorrere le strade della povertà, del castigo, del esilio. In tal modo dalla concezione vecchia, seconda la quale la povertà è una maledizione, il popolo di Dio, viene a capire che la povertà è una benedizione.

P. Ubaldo ci ha presentato tre grandi esperienze veterotestamentarie per far capire e maturare il popolo di Dio che la povertà e un grande valore:

1. L’esperienza del deserto. Il deserto dice solitudine, incertezza.. e qui Dio si rivela agli uomini, al popolo di Israele come Dio provvidente e il popolo scopre la sua identità.

2. L’ingresso nella terra promessa, dove scorre latte e miele. Nella terra promessa il popolo si organizza ed ben strutturato: ha le leggi, tempio, sacerdozio, gode grande pace e ricchezza (cfr. Dt 8, 7-9). Ma ben presto vengono tentazioni, comincia fidarsi di più al proprio benessere che a Dio; comincia allearsi con i potenti stranieri e perde la patria, il tempio, il culto...

3. L’esperienza dell’esilio. Nella terra straniera non avendo più nulla comincia nuovamente fidarsi a Dio, come una volta ne deserto. Per ritrovarlo deve rigettare i segni di potenza politica. Così Dio pian piano crea una comunità dei poveri di Jahve (gli anawim) con le seguenti caratteristiche: di privazione, di umiliazione e di ardente ricerca di Dio. Israele scopre che le vie di Dio non sono quelle delle superpotenze. I profeti si fanno entusiasti di questa scoperta e rivelano un Dio che si fa vicino agli umili e poveri.

Concludendo la sua meditazione ha dato alcune risposte alla domanda chi è il povero?

Il povero è colui che ha accettato l’umiliazione e sta in atteggiamento di sottomissione, di abbandono e di silenzio. Il povero è colui che è spoglio di se stesso, dell’orgolio, degli idoli; effettivamente spoglio e affettivamente libero perché ha il cuore libero per trovare Dio in tutto. Il povero è colui che non è mai arrivato, ha bisogno di tutti, per continuare il suo cammino spirituale.

Nella meditazione pomeridiana p. Ubaldo ha parlato di tre elementi costitutivi della povertà. Questi tre elementi sono: a) Vivere in concreto stato di carenza, di insicurezza e di dipendenza; b) Essere aperti alla condivisione; c) necessità di una nuova e forte esperienza di Dio. Concludendo questa meditazione ha citato un saggio orientale sulla tomba del quale sta scritto: Quello che ho speso – lo ho perduto, quello che ho accumulato - lo ho dato, quello che donato ho ricevuto.