sabato 31 marzo 2007

Grazie, fra Mariano


La messa di ringraziamento a fr. Mariano Di Vito,
Rettore del Collegio di san Lorenzo da Brindisi (giovedì 29 Marzo)

domenica 25 marzo 2007

Nuova cappella delle Figlie della Misericordia

ROMA - Il giorno 24 Marzo dell'a.c. è stata consacrata nuova cappella delle Figlie della Misericordia del TOR di San Francesco a Roma. Autore del mosaico è Marco Ivan Rupnik, pittore. Alla solenne liturgia ha presieduto Sua Eminenza Angelo Sodano, cardinale e decano del Collegio cardinalizio. La casa madre della Congregazione Croato-Latino Americana a Roma, fondata dalla Beata Maria del Cristo Crocifisso, finalmente ha una cappella degna della sua Fondatrice.Tra i partecipanti erano presenti vari amici e benefattori.Il nostro Ordine ha rappresentato fra Jure Šarčević, def. generale.










sabato 24 marzo 2007

Fraternità e contemplazione


Una foto ricordo della gita dei frati della Curia Generale alle Dolomiti.

martedì 20 marzo 2007

Il Definitorio generale al lavoro


Nelle due settiamne di Marzo (19 - 31) il Definitorio generale
si trova a Roma e tiene la sesta Riunione ordinaria.

domenica 18 marzo 2007

Domenica del Padre misericordioso




Padre Flavio Roberto Carraro celebra i 50 anni di vita sacerdotale.

VERONA - Nella cattedrale di Verona, venerdì 16 marzo 2007, non un pontificale, ma una liturgia di veglia e di preghiera, dove attraverso una sobria e allo stesso tempo densa proposta di testi della Parola di Dio, degli scritti di Francesco d’Assisi, di salmi e canti accompagnati da una danza che era essa stessa preghiera, padre Flavio Roberto Carraro ha celebrato, ricordato e ringraziato il Signore per i suoi 50 anni di Ordinazione sacerdotale.

«È un momento di fraternità e di fede quello che stiamo vivendo insieme», così padre Flavio ha esordito nell’omelia durante la liturgia di preghiera alla quale era presente in rappresentanza dell’Ordine fra Mauro Jöhri, Ministro generale OFMCap, fra Jure Šarčević, Definitore generale, fra Carlo Calloni, segretario particolare del Ministro generale e fra Luciano Pastorello, Ministro provinciale del Veneto, per significare il grazie dei frati cappuccini a padre Flavio in questo giorno così significativo.

Il grazie dell’Ordine a padre Flavio era cominciato già nel tardo pomeriggio quando in episcopio, in un clima di fraternità si sono celebrati, nella cappella privata del Vescovo, da “piccola fraternità”, ma con solennità, i Vespri e, si è concluso la mattina seguente, sabato 18 marzo, con una celebrazione eucaristica “di fraternità” durante la quale padre Flavio ha ringraziato il Ministro generale per la sua presenza e lo ha pregato di estendere a tutti i frati cappuccini il suo grazie.

Il Ministro generale fra Mauro ricorda i primi passi

TRENTO - Il giorno 17 marzo dell'a.c., accompagnato da fr. Carlo Calloni e fr. Jure Šarčević, il Ministro generale, fr. Mauro Joehri, ha fatto una breve visita alle fraternità di Ala e di Trento dove ha iniziato la su vita religiosa. Nel convento di Trento fr. Mauro ha fatto l'anno del Novoziato nell'anno 1964/65. Era una grande gioia per fr. Egidio (maestro del noviziato di Mauro) e per tutta la fraternità che ci ha fatto un accoglienza molto calorosa e fraterna.

sabato 17 marzo 2007

Gli esercizi spirituali a Frascati (4)


L’ultimo giorno degli esercizi è stato dedicato alla riflessione sulla “Vita di castità”. “Beati i puri di cuore!” non è semplicemente un riferimento a una vita sessuale o all’aspetto morale del comportamento umano, va al di là. Purezza di tutta la persona, di tutta la vita, di tutte le manifestazioni della persona umana: affetti, costumi, desideri, progetti, lavoro, aspirazioni, modo di vivere, di vestirsi, di comportarsi.

Nella tradizione ebraica la purezza rituale pervade tutta la cultura religiosa: 1. Le cose: casa, oggetti: 2. Gli animali: puri o impuri; 3. Persone: p.e. lebbrosi, cadaveri, al toccarsi si risultava immondo.

Gesù annulla questa tradizione e mette nel cuore la purezza o non purezza di un atto. Il cuore è la sede delle decisioni, poi anche degli affetti.

Le beatitudini rimango molto indeterminate, generiche, spetta a noi di ricercare i criteri per collocarci. Tre criteri fondamentali:

1. Il puro di cuore si distingue nella totalità di appartenenza a Cristo. “Io sono tutto tuo”, il “Totus tuus” di Giovanni Paolo II, l’espressione “Io sono di Cristo” di Benedetto XVI.

Il contrario del pure di cuore: una persona divisa, non autentica, in qualche modo doppia; dà qualcosa di sé e trattiene altro, rimane inquieta e insoddisfatta, divisa.

2. Il puro di cuore si distingue per una vita limpida, cristallina, trasparente. Si rivela nelle parole e nei gesti. Vive la semplicità di se stesso. Si presenta come è (non si rappresenta), come un libro aperto a tutti. C’è una profonda armonia tra ciò che pensa, ciò che dice e ciò che fa.

3. Il pure di cuore si distingue per un definitivo orientamento di vita nel Signore, si dedica totalmente a lui. Maria, la sorella di Marta, ha fatto la scelta e non intende cambiarla più: né stile di vita, né programma, né maestro.

Molti giovani di oggi non riescono a fare scelte: non si sposano, non si inseriscono in società. Vivono nel vuoto, nello smarrimento, perdono la propria identità e non sanno più chi sono.

Chi fa scelte, trova la sua propria identità, l’identificazione tra persona e progetto di vita.

La seconda riflessione del giorno e l’ultima degli esercizi è stato all’imperativo categorico “Tu amerai!”, che fa parte della professione di fede più antica del popolo di Israele (Dt 6.4-5), ripetuta due volte ogni giorni nella preghiera del pio Israelita.

Tre passi: 1. Invito all’ascolto: “Ascolta, Israele!” 2. Affermazione e postulato essenziale: “Dio è uno solo!” Tutti i profeti se scaglieranno contro i profeti stranieri. 3. Al Dio unico deve corrispondere un popolo unito.

Sulla base di queste premesse l’imposizione, il commando, l’ordine “Amerai!” Al cuore non si comanda, è da vero libero quest’uomo? Di è la fonte , la misura, ci ha amati per primo.
Perché questo ordine di amare?

1. L’uomo, amando, risponde a Dio e gli dà di ciò che ha di più prezioso. Amare è dimorare in Dio.

2. L’uomo si libera soltanto pienamente nell’amore, nel mettere il cuore in ogni cosa, sia sacra sia quotidiana.

3. L’amore costituisce una forza unitaria della unificazione della persona.

‘Tutto’ viene ripetuto tre volte per esprimere la radicalità dell’amore, dato senza misura, in pienezza.

‘Con tutto il cuore’: il cuore è la parte più intima, più sacra dell’uomo.

‘Con tutta l’anima’: tutto l’essere umano.

‘Con tutte le forze’: con tutto il vigore, di cui sono capace.

Si ama in crescendo, all’insegna del sempre più. I fidanzati l’esprimono così nei loro auguri: Oggi ti amo più di ieri ma meno di domani.

L’amore chiede sacrificio, impegno, è esigente, richiede il passaggio dal ricevere al dare.

giovedì 15 marzo 2007

Gli esercizi spirituali a Frascati (3)


Il quarto giorno degli esercizi è stato dedicato alla riflessione sulla Vita di obbedienza. La prima meditazione si intitolava: “L’ascolto biblico come obbedienza”. Nella Bibbia troviamo molti testi sulla povertà e sulla castità, ma niente sull’obbedienza. Nella Bibbia non c’è la parola obbedienza. C’è però un altro termine che esprime molto bene il contenuto del voto di obbedienza, ed è quello di ascolto! L’uomo in ascolto, il popolo in ascolto, il cuore in ascolto! Salomone chiede al Signore: “Concedi al tuo servo un cuore docile…” (1Re 3,9). Ma come deve essere questo ascolto? Risponde p. Ubaldo: Stare sottomesso, ascoltare stando nell’atteggiamento di sottomissione davanti a chi parla. Ascolto si fa con molta attenzione: con le orecchie, con la mente, con lo spirito, con la sensibilità. L’uomo biblico, a differenza dagli seguaci delle religioni misteriche, non è un vegente, ma l’uomo attento e preso dall’ascolto.

La rivelazione massima di Dio nel NT e la Parola. “Et Verbum caro factum est”. Si ascolta la Parola di Dio, Gesù Cristo fatto uomo!

Il contrario al ascolto è il “non ascolto”, “non obbedienza”. E qui l’esempio classico e Giona (cap. 1). Giona deve andare a Ninive, ma non va, fugge lontano dal Signore. Fa tutto da solo, non si consulta, non chiede il parere di nessuno. Il testo originale - precisa il Predicatore - Giona scende (5 volte si usa il termine “scendere”) sempre più in basso. Si degrada, stando lontano dal Signore. Concludendo la meditazione fr. Ubaldo fa tre riflessioni interessanti:

1. Il valore della dipendenza. Il dipendere garantisce la nostra realizzazione; più si dipende, (da Dio ovviamente) più siamo liberi, più ci realizziamo. Non si tratta di una dipendenza da immaturi, ma da maturi da Dio. Questa dipendenza, sottolineava il Predicatore, è la carta d’identità di ogni persona religiosa. Dipendenza=obbedienza! E da qui scaturicse la gioa di vita.

2. Attraverso la consacrazione noi apparteniamo al Signore – con tutto e per tutta la vita. La nostra obbedienza ha carattere radicale, abbraccia tutta la vita e coinvolge tutto il nostro essere.

3. Occorre vivere l’obbedienza in spirito di fede. Dio è il punto costante di riferimento; occorre fidarsi al Signore, non alla nostra logia che potrebbe tradirci. Concludendo la meditazione p. Ubaldo ha raccontato l’ esempio di san Leopoldo Mandić che per tutta la sua vita desiderava di andare alle missioni (al suo Oriente), ma i superiori gli affidavano un il compito a Padova. Leopoldo non è andato mai nella missione. Ha obbedito e si è santificato. Non ha cambiato la Provincia; se avesse cambiato la Provincia non si sarebbe santificato.

La meditazione pomeridiana aveva il titolo: “Mosè – l’uomo che fece resistenza a Dio”. Paragonando Giona e Mosè il predicatore ha detto. Giona non cerca di capire il progetto di Dio, rifiuta in blocco l’ordine di Dio, fugge. Mosè invece accoglie il piano di Dio, ma ha paura di realizzarlo, si tira indietro. Indice cinque motivi (sono giovane, non so parlare, non mi crederanno, ecc.) per far cambiare l’atteggiamento di Dio, ma Dio rimane fermo. Cambia Mosè, ma Dio gli sarà vicino: “Io sono con te, non temere” (Es 4, 12). Cosi fa anche con ognuno di noi. Da ognuno di noi cerca di accettare il suo progetto e accettandolo ci garantisce la sua presenza.

mercoledì 14 marzo 2007

Gli esercizi spirituali a Frascati (2)



Il tema centrale del terzo giorno di ritiro dei fratelli della Curia generalizia, condotto da fra Ubaldo Terrinoni, ofmcap., è stato: LA VITA DI POVERA’. Nella meditazione mattutina il Predicatore ha dato una rapida panoramica biblica della povertà. Quando Dio vuole ottenere cose grandi dal suo popolo lo conduce nel deserto, lo educa, gli fa percorrere le strade della povertà, del castigo, del esilio. In tal modo dalla concezione vecchia, seconda la quale la povertà è una maledizione, il popolo di Dio, viene a capire che la povertà è una benedizione.

P. Ubaldo ci ha presentato tre grandi esperienze veterotestamentarie per far capire e maturare il popolo di Dio che la povertà e un grande valore:

1. L’esperienza del deserto. Il deserto dice solitudine, incertezza.. e qui Dio si rivela agli uomini, al popolo di Israele come Dio provvidente e il popolo scopre la sua identità.

2. L’ingresso nella terra promessa, dove scorre latte e miele. Nella terra promessa il popolo si organizza ed ben strutturato: ha le leggi, tempio, sacerdozio, gode grande pace e ricchezza (cfr. Dt 8, 7-9). Ma ben presto vengono tentazioni, comincia fidarsi di più al proprio benessere che a Dio; comincia allearsi con i potenti stranieri e perde la patria, il tempio, il culto...

3. L’esperienza dell’esilio. Nella terra straniera non avendo più nulla comincia nuovamente fidarsi a Dio, come una volta ne deserto. Per ritrovarlo deve rigettare i segni di potenza politica. Così Dio pian piano crea una comunità dei poveri di Jahve (gli anawim) con le seguenti caratteristiche: di privazione, di umiliazione e di ardente ricerca di Dio. Israele scopre che le vie di Dio non sono quelle delle superpotenze. I profeti si fanno entusiasti di questa scoperta e rivelano un Dio che si fa vicino agli umili e poveri.

Concludendo la sua meditazione ha dato alcune risposte alla domanda chi è il povero?

Il povero è colui che ha accettato l’umiliazione e sta in atteggiamento di sottomissione, di abbandono e di silenzio. Il povero è colui che è spoglio di se stesso, dell’orgolio, degli idoli; effettivamente spoglio e affettivamente libero perché ha il cuore libero per trovare Dio in tutto. Il povero è colui che non è mai arrivato, ha bisogno di tutti, per continuare il suo cammino spirituale.

Nella meditazione pomeridiana p. Ubaldo ha parlato di tre elementi costitutivi della povertà. Questi tre elementi sono: a) Vivere in concreto stato di carenza, di insicurezza e di dipendenza; b) Essere aperti alla condivisione; c) necessità di una nuova e forte esperienza di Dio. Concludendo questa meditazione ha citato un saggio orientale sulla tomba del quale sta scritto: Quello che ho speso – lo ho perduto, quello che ho accumulato - lo ho dato, quello che donato ho ricevuto.

Gli esercizi spirituali a Frascati


I fratelli della nostra Curia generalizia, con il Ministro generale e suo Definitorio, si trovano a fare gli esercizi spirituali (dal lunedì al sabato della 3ª settimana di Quaresima) nel Centro formazione - Cappuccini a Frascati. Il predicatore degli esercizi è p. Ubaldo Terrinoni, un bravo biblista e membro della Provincia cappuccina di Roma. Partendo da un’angolatura biblica fr. Ubaldo ci parla con semplicità e nello stesso tempo con molta competenza. Nella prima meditazione introduttiva ha sviluppato la meditazione sui tre annunci della Passione secondo il Vangelo di Marco. Ha parlato in modo particolare sulla solitudine di Gesù quando le folle lo seguivano con sempre meno entusiasmo essendo animati dalle critiche degli scribi e farisei nei confronti di Gesù. I colti lo combattevano apertamente e i Dodici sono sconvolti e muti. Gesù non aveva appoggio da nessuno, nessuno lo incoraggiava. Per tutti noi arriva il momento di solitudine quando siamo soli, con la propria fede.

La vita di fraternità e stata la seconda meditazione. Basandosi su san Paolo (1Kor 3,8-9 e 16-17 il Predicatore ha menzionato tre immagini per far emergere Dio e la comunità:

- Voi siete il campo di Dio” (v. 9)

- L’edificio di Dio “ (v. 9)

- “Voi siete tempio di Dio” (v.16).

E’ meglio usare il termine costruzione al posto di edificio, ha precisato p. Ubaldo, perchè corrisponde di più al originale greco. Ogni comunità è un cantiere di Dio. Non esiste la comunità finita, ideale. E’ sempre in divenire. Richiede la fatica e impegno di ogni giorno e di ogni membro. Richiede la responsabilità di ogni membro della comunità. La comunità è anche tempio di Dio, non un edificio profano. Quindi, ogni comunità è sacra. Ogni pietra (persona) è sacra. Per cui occorre coltivare un santo rispetto per ogni membro, buono o meno buono. La comunità è – diceva fr. Ublado – il luogo di esperienza di Dio in comunione con i fratelli. Essa va costruita sotto il segno di croce. La delusione, la solitudine, le difficoltà, la tensione possono indicare che il cammino è giusto, che si segue la strada del Crocifisso.

Nella meditazione pomeridiana il Predicatore ha sviluppato il tema paolino: “Fare la verità nella carità (Ef 4, 15). Con la risposta al triplice pericolo che esisteva nella comunità di Efeso (discordia, difficoltà di sapere quali carismi sono autentici e la superficialità dottrinale) san Paolo ha dato la risposta alle nostre comunità. Le due virtù vanno sempre insieme, non una senz’altra, ma sempre insieme. La verità richiede l’affetto fraterno (la carità) perché essa apre all’incontro, alla comunione e alla ricerca della verità. Dire la verità senza la carità è arroganza. La carità senza la verità è ipocrisia, inganno.

Sono sempre presenti in te verità-carità nei tuoi incontri con i fratelli?

martedì 13 marzo 2007

Nuovo governo della Custodia di Bulgaria

Nel Capitolo della Custodia di Bulgaria, tenutosi a Sofia nei giorni 12 e 13 marzo dell’a.c., sotto la presidenza del Ministro provinciale fr. Waldemar Korba, è stato eletto il nuovo governo della Custodia: fr. Mariusz Polcyn – il custode (in mezzo); fr. Zygmunt Wantuch, 1° consigliere ( a sinistra), fr. Tomasz Kryger, 2° consigliere (destra). Auguri al nuovo governo della Custodia.

lunedì 12 marzo 2007

Gli onomastici al Collegio Internazionale di San Lorenzo da Brindisi


ROMA - Gli onomastici dei fratelli del nostro Collegio Internazionale San Lorenzo da Brindisi sono sempre una buona occasione per l’incontro fraterno. Cosi’ è stato anche ieri sera, nel gruppo della CECOC, quando abbiamo celebrato l’onomastico di fr. Konstantyn Morozov, membro della VP di Ucraina e di fr. Branislav Fabo, membro della Provincia Slovacca. Per questa occasione, dalla Curia Generale, sono venuti fr. Piotr, fr. Mariusz e fr. Jure. Alla presenza di quasi tutti gli studenti della Cecoc e del ex-rettore fr. Mariano, il decano (o presidente di turno come si usa dire tra gli studenti) fr. Tomasz Žak, nel nome di tutti i presenti, ha fatto gli auguri ai due festeggiati. Una pizza e un bicchiere di birra o un bicchierino di votka (come si fa al solite nelle occasioni del genere) erano sufficienti per sfamare i giovani studenti e riempire di gioia tutti presenti che si esprimeva nel canto: “Sto lat, sto lat…”.

domenica 11 marzo 2007

"Domenica della parabola del fico infruttuoso"

La pianta, che non rende e non fa rendere, occupa inutilmente il terreno

Con gran timore si deve ascoltare ciò che vien detto dell`albero che non fa frutto: "Taglialo; perché dovrebbe continuare ad occupare il terreno?" (Lc 13,7).
Ognuno, a suo modo, se non fa opere buone, dal momento che occupa dello spazio nella vita presente, è un albero che occupa inutilmente il terreno, perché, nel posto ove sta lui, impedisce che ci si metta a lavorare un altro. Ma c`è di peggio, Ed è che i potenti di questo mondo, se non producono nessun bene, non lo fanno fare neanche a coloro che dipendono da loro, perché il loro esempio agisce sui dipendenti come un`ombra stimolatrice di perversità. Al di sopra c`è un albero infruttuoso e sotto la terra rimane sterile. Al di sopra s`infittisce l`ombra dell`albero infruttuoso e i raggi del sole non riescono a raggiungere la terra, perché quando i dipendenti di un padrone perverso vedono i suoi cattivi esempi, anch`essi, rimanendo privi della luce della verità, restano infruttuosi; soffocati dall`ombra non ricevono il calore del sole e restano freddi, senza il calore di Dio. Ma il pensiero di questo qualsivoglia potente non è piú oggetto diretto delle cure di Dio. Dopo, infatti, ch`egli ha perduto se stesso, la domanda è soltanto perché debba far pressione anche sugli altri. Perciò il contadino si domanda: «Perché dovrebbe continuare ad occupare il terreno?». Occupa il terreno, chi crea difficoltà alle menti altrui, occupa il terreno, chi non produce buone opere nell`ufficio che tiene.

(Gregorio Magno, Hom., 31, 4)

venerdì 9 marzo 2007

LE BEATITUDINI EVANGELICHE




ROMA - Questa mattina alle ore 9, nella Cappella “Redemptoris Mater” in Vaticano, abbiamo ascoltato la prima predica di Quaresima di p. Raniero Cantalamessa. Alla presenza di Santo Padre Benedetto XVI, altri membri della Casa Pontificia e vari confratelli Cappuccini della nostra Curia Generale e di altre case di Roma, erano presenti anche alcuni fratelli della Svizzera, il Predicatore apostolico ha parlato sulla Beatitudine: “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”. Con questa predica lui ha continuato la riflessione sulle Beatitudini evangeliche iniziata in Avvento 2006. Nei seguenti venerdì di Quaresima 16, 23 e 30 marzo parlerà sulle rimanenti Beatitudini. Grazie p. Raniero. Il testo intero delle prediche si può trovare nella sua pagina web: http://www.cantalamessa.org



martedì 6 marzo 2007

L’ANNIVERSARIO DELLA MORTE


ZAGREB - La domenica, 4 marzo ricorreva il 14° anniversario della morte di fr. Hadrijan (Francesco) Borak, sacerdote cappuccino, membro della Provincia di Croazia. Era nato nel 1915. Entrato nell’Ordine nel 1934 e ordinato sacerdote nel 1940. Buona parte della sua vita ha trascorso a Roma, prima come studente, poi come professore e prefetto degli studi nel nostro Collegio di San Lorenzo da Brindisi. Tornato nella Provincia è stato eletto come Ministro provinciale. Per molti anni è stato segretario della Conferenza Slavo-ungarica oggi CECOC. P. Adriano era un uomo di preghiera, di lavoro e di osservanza stretta. Nella riforma postconciliare ha aiutato molti religiosi e religiose di Croazia e di Bosnia ed Erzegovina.

Nella chiesa di san Michele Arcangelo di Zagreb, nella messa delle ore otto, che per molti anni celebrava proprio lui, l’ abbiamo ricordato davanti al Signore.

domenica 4 marzo 2007

2ª Domenica di Quaresima




“Il Signore Gesù Cristo trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso” (Fil 3, 21).

sabato 3 marzo 2007

IL LAVORO SULLE COSTITUZIONI E STATUTI GENERALI


Il lavoro sulle Costituzioni e Statuti generali del nostro Ordine è uno dei punti più importanti dell’animazione dell’Ordine in questo il sessennio. Negli incontri con i frati della Provincia Bohemo-Morava e quella Croata, nel mese di febbraio, ho informato i frati sulle decisioni del Capito generale e sui primi passi che ha intrapreso il del Definitorio generale. Come si sa il Capitolo generale (settembre 2006) ha deciso di proseguire il lavoro sulla nostra legislazione fondamentale e di articolarla in due testi: quello delle Costituzioni e quello degli Statuti generali. La dinamica del lavoro con le diverse sue fasi, la metodologia del lavoro e le scadenze sarà oggetto della prossima comunicazione da parte del Governo centrale. Si pensa che tutto il lavoro si concluderà con il Capitolo generale che si celebrerà probabilmente nel 2010.

Una prima impressione sul progetto è che i frati, in genere, condividono il lavoro fatto e approvato dal Capitolo generale. Però, devono essere informati e coinvolti su tutti gli aspetti del lavoro che sta davanti all’Ordine.

venerdì 2 marzo 2007

l'Inverno seza neve


Quando la neve non c'è in realtà,
eccola almeno virtualmente!


Fra Irudaya in visita ai Cappuccini

Il santuario di san Leopoldo B. Mandić a Zagreb-Dubrava (ancora in costruzione).

Zagreb – In occasione del 1° Seminario nazionale di formazione per gli assistenti spirituali dell’OFS e della GIFRA di Croazia e di Bosnia ed Erzegovina, fr. Irudaya Samy, assistente generale dell’OFS, assieme a fr. Jure Šarčević, ha visitato alcune fraternità della Provincia Croata. Nel pomeriggio del 1° marzo ha visitato il convento di Varaždin dove la Provincia ha un Centro di formazione iniziale. Attualmente vi sono 10 ragazzi/seminaristi che frequentano le scuole medie. Con loro fra Irudaya ha scambiato alcune informazioni riguardo alla loro vita e attività e poi li ha informati sulla situazione dei Cappuccini in India. Dopo l’incontro con la fraternità della famiglia stabile, per fr. Irudaya era molto interessante vedere, nel vecchio refettorio del convento (costruito nel1703), il quadro di Angel Bedenik (1808 – 1865), cappuccino, vescovo e missionario in India (ad Agra).

Assieme agli altri due assistenti generali della Famiglia francescana (fr. Ivan e fr. Martin,), il girono 2 di marzo fr. Irudaya ha visitato la città di Zagreb e alla sera la Curia provinciale e il santuario (in fase di costruzione) di san Leopoldo B. Mandić (Zagreb-Dubrava). Fra Samy dice che, dalla Croazia, porta le impressioni molto buone.

Fra Samy con alcuni fratelli della fraternità di san Michele Archangelo.

giovedì 1 marzo 2007

ISLANDA - FOTO RICODO DI UNA VISITA

Le foto rocordo di una visita ai nostri fratelli Anton e David in Islanda. Fra Helmut Rakowski, promotore di Solidarietà con i due primi Cappuccini in Islanda. A destra visita alla comunità delle Suore Carmelitane Croato-Brasiliane.

I CAPPUCCINI SONO ANCHE IN ISLANDA



Reykjavik (Islanda)

Nel novembre 2004 i due fratelli della Provincia Slovacca sono arrivati sull’Isola dell’Islanda che è collocata quasi al circolo polare artico. Il vescovo di Reykjavik mons. Gijsen ha affidato ai nostri frati la nuova parrocchia di San Thorlaco a Redafjörđur, che comprende tutta la costa est dell’Isola - quasi 400 km. un paese con acqua molto buona che scorre da tutte le parti; senza boschi a causa del clima particolare. La temperatura media dell’anno è tra 12 – 14 gradi. Due stagioni caratterizzano l’anno: l’una in cui il giorno dura più di 20 ore e l’altra in cui la notte (il buio) dura più di 20 ore. Secondo le parole dei nostri confratelli il vescovo ha comprato una casa a Redafjörđur che sarà futuro convento. Auguri a David e Anton e grazie alla Provincia Slovacca che ha dato i due confratelli per questa importante missione.